Sono questi i risultati di una ricerca condotta dai medici di Greifswald.

Secondo gli scienziati, il siero potrebbe attivare delle piastrine, che rischiano di portare a coaguli di sangue nel cervello.

In tutti i campioni esaminati, i problemi si sono verificati tra il quinto e il quattordicesimo giorno dopo la somministrazione.

Ciò significa che in questi casi potrebbe essere possibile offrire un trattamento mirato, utilizzando un farmaco comune.

Sono riprese le vaccinazioni con AstraZeneca, ma la paura e l’incertezza non sono passati. L’Aifa proprio per questo ha aggiornato il foglio illustrativo con una serie di indicazioni.

L’invito a rivolgersi a un medico in caso di “affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o freddo a un braccio o una gamba, mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione, sanguinamento persistente, piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle”.