Da mercoledì 15 febbraio le sigarette costeranno di più. Come stabilito in manovra, entra in vigore l’incremento di 20 centesimi di euro per pacchetto. Il rincaro riguarda, tra le marche più note, Merit, Chesterfield, Philip Morris, Winston e Camel, nonché alcune tipologie di Marlboro.
In un’ottica di ridurre sempre di più il consumo di sigarette, sono previsti ulteriori aumenti nel corso dei prossimi anni.
Crescerà infatti l’importo fisso per unità di prodotto, arrivando fino a 28 euro per mille sigarette nel 2023. Dal 2024, il costo sarà invece 28,20 euro e nel 2025 si arriverà a 28,70 euro (sempre per mille sigarette, come previsto dal comma 122 dell’articolo 1, legge 29 dicembre 2022).
Sostanzialmente, quindi, per quanto riguarda i pacchetti di sigarette, dopo l’aumento di 20 centesimi a partire dal 15 febbraio 2023, nei prossimi tre anni è previsto un ulteriore rincaro del costo tra i 10 e i 15 centesimi. “Si comunica che i prodotti riportati nel listino, già pubblicato sul sito internet dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (www.adm.gov.it), subiranno una modifica tariffaria che entrerà in vigore dal 15 febbraio 2023”, si legge sul sito della Federazione italiana tabaccai.
Non solo, ovviamente, aumenterà il costo dei pacchetti di sigarette tradizionali: subiranno un rincaro anche i sigari, il tabacco da fiuto, i trinciati per pipa e per sigarette, e i prodotti da inalazione senza combustione (considerati “tabacchi lavorati”).
Con un margine più ampio di manovra, tuttavia, considerando che su questi prodotti le accise sono intorno al 30-35%, contro il 75% delle sigarette.