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Marta Novello, l’aggressione è un giallo: venti coltellate per rubare uno smartphone?

La giovane è ricoverata a Treviso in condizioni “gravi ma stabili”. Lui, 16 anni, “un bulletto” secondo il sindaco, deve comparire davanti al giudice. La studentessa correva in una tranquilla zona residenziale vicino a Mogliano Veneto due pomeriggi fa quando è stata attaccata. Una violenza assurda e insensata. Chi è l’aggressore.

n mistero al momento inspiegabile. Una furia insensata. Venti coltellate per rubare un cellulare? Marta Novello, 26 anni, è ricoverata a Treviso in condizioni “gravi ma stabili”. Lui, 16 anni, deve comparire davanti al giudice. La studentessa correva in una tranquilla zona residenziale vicino a Mogliano Veneto due pomeriggi fa quando è stata attaccata.

Mogliano, l’aggressione a Marta Novello è un giallo

Gli amici della giovane assicurano che lei e il 16enne fermato non si conoscevano. E’ stata accoltellata in località Marocco da un ragazzo che l’avrebbe avvicinata  in sella a una bicicletta. I due giovani sono finiti nel fossato a lato della carreggiata. Alcuni operai e passanti hanno assistito alla scena dando per primi l’allarme e fermando il ragazzo. L’aggressione è avvenuta a pochi passi dall’agriturismo “Al Vecio Moraro”, in Via Marignana.

Le indagini sono state rapide. O meglio, il responsabile dell’assurda violenza è stato fermato subito. Ma il motivo dell’aggressione non è chiaro. Affatto. L’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di una tentata rapina, ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Marta Novello è stata colpita nella zona toracica, al volto, alle gambe. In tasca aveva solo il cellulare, le cuffie e le chiavi di casa.

Chi è l’aggressore? “Un bulletto che ha agito in modo criminale, probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti” secondo il sindaco di Mogliano Veneto, Davide Bertolato. Il 16enne e alcuni amici sarebbero stati identificati più volte nel recente passato dalla polizia locale perché si davano appuntamento nelle piazze della cittadina trevigiana, senza rispettare le norme anti-Covid che vietano gli assembramenti.

Una famiglia “normale” quella dell’adolescente, infatti i servizi sociali non se ne sono mai dovuti occupare. Fino a lunedì sera, quando tutto è cambiato per lui. E’ in carcere minorile accusato di tentato omicidio a scopo di rapina.

Autore - Redazione - Roberc

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